Prodotto scheda
STORIA DELL'ARTE E ANACRONISMO DELLE IMMAGINI. EDIZ. ILLUSTRATA
BOLLATI BORINGHIERI , 2007
Reperibile in pochi giorni
- Anno di pubblicazione
- 2007
- Pagine
- 263 p.
- Codice ISBN
- 9788833917702
L'anacronismo, ovvero l'intrusione di un'epoca in un'altra, la proiezione sul passato di categorie che non gli appartengono, è la bestia nera di ogni disciplina storiografica, compresa la storia dell'arte. Ma il tabù dell'operazione ritenuta falsificante sopra ogni altra è rovesciato da Didi-Huberman nella prospettiva che la recupera a paradigma vitale dell'interrogazione storica, sulla scorta delle tre "stelle solitarie" che hanno posto l'immagine nel cuore stesso della riflessione sul tempo: Aby Warburg, Walter Benjamin e Carl Einstein. Il tempo non si identifica senza residui con la storia, di cui le immagini non sono meri documenti, secondo l'abusata formula "l'artista e il suo tempo". Dunque quale tempo ci sta davanti nell'immagine? È innanzi tutto un tempo plurale, un montaggio di temporalità differenti e sfasate, di ritmi eterogenei, come accade in un affresco del Beato Angelico, dove un pensiero mistico del V secolo si incastona in una cornice già rinascimentale. La storia dell'arte si esercita su questi oggetti temporalmente spuri, e facendolo modifica lo schema epistemico della storia stessa, mette in atto una serie di temporalizzazioni che è anche una critica della storia in quanto sottomessa alla dinamica chiusa della cronologia.
I tempi esuberanti dell’immagine mettono in crisi le rigidità della storia dell’arte. L’anacronismo, ossia l’intrusione di un’epoca in un’altra, la proiezione sul passato di categorie che non gli appartengono, è la bestia nera di ogni disciplina storiografica, compresa la storia dell’arte. Ma il tabù dell’operazione ritenuta falsificante sopra ogni altra è rovesciato da Didi-Huberman nella prospettiva che la recupera a paradigma vitale dell’interrogazione storica, sulla scorta delle tre «stelle solitarie» che hanno posto l’immagine nel cuore stesso della riflessione sul tempo: Aby Warburg, Walter Benjamin e Carl Einstein. Il tempo non si identifica senza residui con la storia, di cui le immagini non sono meri documenti, secondo l’abusata formula «l’artista e il suo tempo». Dunque quale tempo ci sta davanti nell’immagine? È innanzi tutto un tempo plurale, un montaggio di temporalità differenti e sfasate, di ritmi eterogenei, come accade in un affresco del Beato Angelico, dove un pensiero mistico del v secolo si incastona in una cornice già rinascimentale. La storia dell’arte si esercita su questi oggetti temporalmente spuri, e facendolo modifica lo schema epistemico della storia stessa, mette in atto una serie di temporalizzazioni che è anche una critica della storia in quanto sottomessa alla dinamica chiusa della cronologia. Georges Didi-Huberman, filosofo e storico dell’arte, insegna all’École Pratique des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Molti dei suoi saggi sulla figuratività, la storia delle immagini e la teoria del visuale sono tradotti in italiano: Beato Angelico. Figure del dissimile (Leonardo, Milano 1991); Aprire Venere. Nudità, sogno e crudeltà (Einaudi, Torino 2001); Sculture d’ombra. Aria, polvere, impronte, fantasmi (Allemandi, Torino 2002); Ninfa moderna. Saggio sul panneggio caduto (Il Saggiatore, Milano 2004) e Immagini malgrado tutto (Cortina, Milano 2005). Di Georges Didi-Huberman, nella stessa collana: L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte.
- Titolo
-
STORIA DELL'ARTE E ANACRONISMO DELLE IMMAGINI. EDIZ. ILLUSTRATA
- Autore
- Illustratore
-
TraduttoreCHIODI S.Formato8Illustrato, BR.
- Editore
- Collana
- di pubblicazione
-
2007
- ISBN
-
9788833917702
- Pagine
-
263 p.
- Volumi
-
1